Non abbiate paura della città; sentitela vostra; riempitela di relazioni nuove; infondetele uno Spirito nuovo; vincete il male con il bene; abbattete i muri dell’anonimato e della separazione; servitela con amore nelle sue necessità. Coltivo un sogno per la nostra città: un sogno che non raffigura una città ideale, ma un ideale di città da condividere insieme
Sogno una città
in cui la “causa di Dio” e la “causa dell’uomo” non siano separate; una città che abbia un’anima antica e sempre nuova, forgiata dai suoi santi, noti e sconosciuti; una città che sappia cogliere i segni dello Spirito nell’andare e veni- re della gente
Sogno una città
edificata sui pilastri della verità della giustizia, della libertà, dell’amore
Sogno una città
in cui nessuno sia privo del pane quotidiano, di alloggio, di lavoro, di servizi sanitari, di solidarietà effettiva
Sogno una città
al cui centro sia la persona umana con la sua dignità e i suoi diritti, e dunque una città programmata per l’uomo e non in funzione primaria del profitto; una città dove i bambini possano giocare e i giovani incontrarsi con sincera amicizia; una città che abbia a cuore gli anziani e i poveri; una città dove ci siano oasi di silenzio e di contemplazione
Sogno una città
che non sia la Babele degli egoismi individuali e di gruppo, della superbia, della violenza, dello sfruttamento, dello spaccio della droga; una città che sappia accogliere i forestieri e gli immigrati
Sogno una città
in dialogo con le altre città del mondo, in un’Europa capace di affrontare le sfide della cultura dei valori e della solidarietà e non solo dei mercati
a voi giovani affido con fiducia questo sogno da realizzare con quel sapiente architetto che è Gesù Cristo.
vescovo Antonio, 1 gennaio 1997